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Salute
LOTTA
AL TUMORE
"Una
molecola disorienta il cancro"
E sulle terapie si punta sugli
antiacidi
- Sono le conclusioni
di uno studio pubblicato su Nature -
di far ignorare ai geni del tumore il loro "manuale di
istruzioni interne". Arginando così la diffusione della
malattia. Ma sul fronte della ricerca non è tutto. In Italia sono
partiti i primi due trial clinici per sostituire i chemioterapici con
i farmaci per
l'acidità di stomaco
ROMA
- La
ricerca guarda al tumore e continua a cercare possibili alterazioni
genetiche in grado di originare il cancro. E a pensare a farmaci che,
individuando queste modificazioni, interrompano la malattia. L'ultima
novità in questo campo arriva da Nature: un
gruppo di studiosi americani ha creato in laboratorio una molecola
che, riuscendo a far ignorare ai geni del cancro il loro 'manuale di
istruzioni interne', blocca la proliferazione delle cellule
cancerose. Ma non è tutto, sul fronte della ricerca farmacologica
dall'Istituto superiore di sanità arriva una notizia: i farmaci
antiacidità, gli inibitori della pompa protonica e persino il
bicarbonato, potrebbero sostituire la chemioterapia.
La
molecola "americana". E'
la prima molecola che riesce a far ignorare ai geni del cancro il
loro"manuale di istruzioni interne". Così sopprime il
processo del tumore alle sue radici. Per adesso è stata creata in
laboratorio ma, dai primi esperimenti, sembra funzionare. Il
risultato pubblicato su Nature si
deve a un gruppo di ricercatori americani del Dana-Farber Cancer
Institute. "Essere abili a controllare l'attività dei geni del
cancro - dice James Bradner, del Dana-Farber Cancer Institute - può
avere un impatto elevatissimo per la lotta contro questa malattia. Se
si riesce a spegnere i geni responsabili
della crescita delle cellule cancerose queste cellule muoiono".
La
ricerca è stata condotta su un tumore raro ma molto devastante
che colpisce giovani e bambini chiamato carcinoma della linea
mediana
che può svilupparsi nel torace, collo, testa o lungo la colonna
vertebrale. Grazie a test eseguiti su topi è stato
dimostrato che la molecola sintetizzata in laboratorio può
controllare l'attività dei geni del cancro lavorando sull'apparato
multistrato delle cellule, dove vi sono proteine che, leggendo il
manuale di istruzioni dei geni, li attivano o li spengono.
In
altre
parole, la molecola creata in laboratorio si è rivelata capace di
bloccare l'attività dei geni "cattivi" agendo
sull'apparato multistrato delle cellule. Qui, infatti, "abitano"
delle proteine che, leggendo il manuale di istruzioni interne dei
geni, possono attivare o spegnere i tumori.
Gli
antiacidi al posto dei chemioterapici?
L'altra ricerca riguarda i farmaci antiacidità. Gli inibitori della
pompa protonica generalmente adoperati per le ulcere gastriche
potrebbero sostituire la chemioterapia. E' un nuovo filone a cui si
stanno dedicando diversi scienziati, perché questi prodotti
potrebbero essere efficaci, senza effetti collaterali e con costi
molti più bassi. A fare il punto della situazione sono stati gli
scienziati dell'Istituto superiore di sanità (Iss), in occasione del
primo simposio dell'International society for proton dynamics in
cancer (Ispdc).
Questa nuova terapia si basa su un
approccio
diverso da quello adoperato finora, perché parte dall'assunto che i
tumori sono acidi. "L'acidità
è un meccanismo che il cancro
usa per isolarsi da tutto il resto, farmaci compresi - spiega Stefano
Fais, presidente Ispdc e membro del dipartimento del farmaco dell'Iss
-. Ma le cellule tumorali, per difendersi a loro volta da questo
ambiente acido, fanno iperfunzionare le pompe protoniche che pompano
protoni H+. Se si bloccano queste pompe, la cellula tumorale rimane
disarmata di fronte all'acidità, e finisce per morire
autodigerendosi".
Usando quindi degli antiacidi, anche
generici, come gli inibitori della pompa protonica, generalmente
adoperati per le ulcere gastriche si potrebbe curare il cancro. "A
differenza dei chemioterapici - continua Fais - questi farmaci non
hanno effetti collaterali e hanno dei costi molto più bassi. Basti
pensare che quelli usati con la target therapy, che provocano
tossicità e resistenza nel paziente, costano 50-60mila euro l'anno a
malato.
Con questa terapia
invece il costo annuale sarebbe di circa
600 euro con il generico, e di 1200 con quelli di marca. Ma le
industrie farmaceutiche al momento non sono molto interessate a
questo tipo di approccio". Nonostante ciò, l'Iss è riuscito a
far partire i primi due trial clinici del genere in Italia: uno a
metà tra l'Istituto dei tumori di Milano e l'università di Siena
per il melanoma su circa 30 pazienti, e l'altro all'università di
Bologna per l'osteosarcoma su 80 pazienti.
"I
risultati
sono molto incoraggianti - prosegue Fais - perché questi
farmaci,
associati ai chemioterapici, hanno migliorato la risposta del
paziente alla terapia, anche nei casi in cui non funzionava più, o
di metastasi o recidive. Ma i dati devono essere confermati su un
numero più ampio di pazienti e serve il supporto delle case
farmaceutiche". Lo stesso di approccio è stato utilizzato anche
presso la Fudan
University
di Shangai per il cancro al seno, mentre al Cancer Center
di Tampa in
Florida si sta sperimentando l'impiego del bicarbonato assunto per
bocca. A Tokyo invece l'università di Edobashi sta studiando sui
sarcomi una vecchia molecola, l'arancio di acridina, che si concentra
negli organuli acidi della cellula e dopo uno stimolo luminoso ai
raggi X si trasforma in un composto altamente tossico per le cellule
tumorali. "Ma la vera svolta - conclude Fais - sarà se avremo
l'approvazione per uno studio clinico in cui useremo solo con gli
inibitori della pompa protonica, senza chemioterapici. Così
dimostreremo la loro efficacia e la possibilità di usarli come
alternativa alla chemioterapia". (27
settembre 2010)
Microhydrin
è il più potente antiacido nel mondo ,
Si presume che poche capsule siano in grado di arrestare la crescita
delle cellule cangerogene .
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